Stampe Antiche

Tecniche di stampa
Le tecniche di stampa artistica possono essere divise in quattro categorie. Stampa rilievografica: dove l'inchiostro va direttamente sulla matrice, come nella stampa con blocchi di legno, xilografia, linoleografia, incisione su metallo e incisione su legno. Intaglio: dove l'inchiostro va sotto la superficie della matrice, come nell'incisione, acquaforte, mezzatinta, puntasecca, acquatinta. Stampa planografica: dove la superficie della matrice rimane integra, ma alcune aree vengono trattate affinché venga poi impressa l'immagine, come nella litografia, monotipo e stampa digitale, tra le tecniche di stampa digitale di uso molto recente dove la matrice è riprodotta e stampata con sofisticati strumenti digitali, c'è la Fine-Art o stampa Giclée. Stencil: dove la matrice funge da maschera, in modo che vengano stampate soltanto certe aree, come nella tecnica base dello stencil o nella serigrafia La collografia fa parte delle cosiddette tecniche "minori". Molte di queste tecniche possono essere combinate, specialmente se sono simili. Ad esempio, molte opere di Rembrandt vengono spesso classificate come acqueforti, ma spesso includono parti stampate con tecniche come la puntasecca e l'incisione.

L'incisione è sia l'arte di incidere un determinato materiale per produrre un oggetto decorato, sia una tecnica di stampa mediante l'incisione della matrice. La matrice in questo caso è generalmente di metallo, ma si sono sviluppate tecniche incisorie a sé stanti come la linoleografia che utilizza un foglio di linoleum, o l'incisione su legno, ovvero un'evoluzione della xilografia; infine, una tecnica che fa uso di una matrice di metallo ma si distingue dall'incisione classica è l'incisione su metallo, molto in voga nel Medioevo. Il processo incisorio si sviluppò in Germania intorno al 1430 derivando dall'arte orefice decorativa. Gli incisori utilizzano un bulino ovvero uno scalpello molto preciso ed affilato per incidere nel metallo (una lastra di zinco o rame) il disegno scelto e tagliare via le parti che non fanno parte del disegno. La tecnica del bulino permette di ottenere linee molto ferme, definite e pulite. Altri attrezzi usati sono il brunitore e delle lame ricurve, indicati per ottenere una trama. La placca metallica viene quindi cosparsa di inchiostro e leggermente ripulita, lasciando l'inchiostro soltanto sui contorni delle linee incise. La placca e il foglio di carta (o il supporto sul qualche verrà stampata l'immagine) vengono quindi messi in una pressa per la stampa e la carta assorbe l'inchiostro. Questo processo può essere ripetuto molte volte con la stessa matrice, tipicamente molte centinaia di volte; questa peculiarità crea molti tipi diversi della stessa stampa. Alcuni celebri artisti che hanno utilizzato questa tecnica sono William Blake, Albrecht Dürer, Andrea Mantegna, William Hogarth, Gustave Doré.

Il mezzotinto o maniera nera è una tecnica di incisione indiretta inventata da Ludwig von Siegen nel 1642. Sviluppata nel corso del XVIII secolo principalmente da parte di artisti tedeschi ed inglesi venne apprezzata per gli splendidi effetti pittorici, per i mezzi toni ed i contorni sfumati che per via di tale tecnica si riuscivano ad ottenere rendendola adatta soprattutto alla riproduzione di soggetti di figura. La matrice in rame viene anzitutto lavorata per mezzo del passaggio uniforme, ripetuto e variato nelle direzioni di una lama a mezzaluna (in ing. rocker, fr. bercau) che alza le barbe del metallo, successivamente in parte completamente eliminate per via del raschiatoio o parzialmente schiacciate attraverso il brunitoio, dando vita alle sfumature e variazioni peculiari di tale tecnica.

L'acquatinta è una variante dell'acquaforte e come in quest'ultima prevede l'uso dell'acido per marcare i tratti sulla matrice. Mentre con l'acquaforte viene utilizzato un punteruolo per tracciare l'immagine sulla matrice ricoperta con una sostanza cerata, nell'acquatinta viene utilizzata una resina resistente all'acido che crea così dei toni. La variazione del tono viene controllata dal livello di esposizione dell'acido a contatto con la resina, ergo l'immagine viene creata sezione per sezione.


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Stampe Antiche

Una variante dell'incisione, realizzata con una punta affilata invece che con un bulino è la puntasecca. La matrice viene incisa direttamente con una punta metallica dura e acuminata. La punta, scalfendo il metallo, crea un solco ed alza dei filamenti metallici detti barbe che trattengono l'inchiostro dando un caratteristico segno morbido. Poiché la pressione della stampa distrugge rapidamente le barbe, la puntasecca è utile solo per piccole tirature: in alternativa si può ricorrere all'"acciaiatura", processo elettrochimico che aumenta la resistenza della matrice. In origine, la Puntasecca veniva impiegata per rifinire le incisioni a bulino, ma fin dal XV secolo venne usata anche autonomamente, soprattutto in ambiente nordico. I migliori risultati vennero ottenuti dagli incisori olandesi, primo fra tutti Rembrandt.

L'acquaforte è un processo che si crede che sia stato inventato da Daniel Hopfer ad Augusta, Germania. Col tempo, questa tecnica divenne popolare quanto l'incisione. Un grande vantaggio è dato dal fatto che per fare delle incisioni sono richieste conoscenze da esperti in metalli ed oreficeria in genere, mentre l'acquaforte è relativamente semplice da realizzare. Le stampe con l'acquaforte sono generalmente molto lineari e spesso contengono dettagli rifiniti e contorni. La linea varia dal levigato all'abbozzo. L'acquaforte è l'opposto della xilografia dato che nell'acquaforte sono le fenditure a trattenere l'inchiostro e non le parti in rilievo. Nella tecnica pura, una placca di metallo viene ricoperta con una sostanza a base di cera. L'artista poi disegna sulla superficie con un ago in metallo, togliendo in quel punto la copertura e quindi esponendo il metallo. La placca viene quindi imbevuta in un bagno di acido. L'acido corrode il metallo, dove è esposto. Il processo di stampa finale è identico a quello incisorio. Alcuni celebri artisti che hanno utilizzato questa tecnica sono Albrecht Dürer, Rembrandt, Francisco Goya, Whistler, Jim Dine, Otto Dix, James Ensor, Dulah Marie Evans, Lucian Freud, Paul Klee, Einar Hakonarson, Edward Hopper, Horst Janssen, Käthe Kollwitz, Mauricio Lasansky, Brice Marden, Henri Matisse, Giorgio Morandi, Pablo Picasso, Peter Milton, Paula Rego e Cy Twombly.

La xilografia, è la più antica tecnica di stampa artistica e l'unica usata tradizionalmente in Estremo Oriente. Probabilmente venne sviluppata come tecnica per stampare fantasie sulle stoffe e nel V secolo in Cina veniva usato per stampare testi e immagini su carta. Le xilografie di immagini su carta si svilupparono in Europa intorno al 1400 e leggermente più tardi in Giappone. In queste due aree la xilografia era utilizzata esclusivamente per stampare immagini senza testi. L'artista disegna uno schizzo su un'asse di legno (che in questo caso è la matrice), o su un foglio di carta che viene trasferito sul legno. Viene poi inciso il negativo del disegno sull'asse, tagliando il blocco di legno affinché il disegno rimanga in rilievo e quindi possa essere in grado di stampare con precisione; tradizionalmente questa parte in passato veniva delegata ad un artigiano. Viene poi ricoperta la matrice con dell'inchiostro, con l'uso di un brayer ovvero un rullo apposito che deposita l'inchiostro uniformemente. Dopodiché viene depositato un foglio di carta leggermente umido sulla matrice e viene tolto l'eccesso di inchiostro. Infine avviene la stampa, per la quale, se ha più colori, verranno usati più blocchi o assi di legno, uno per ogni colore. Alcuni celebri artisti che hanno utilizzato questa tecnica sono Albrecht Dürer, Werner Drewes, Dulah Marie Evans, Hiroshige, Hokusai, Gustave Baumann, M. C. Escher.